Dopo “Après la nuit” (2009) e “The roots of unity” (2015), Rino Arbore, chitarrista e compositore pugliese, molto attivo in varie formazioni sin dalla fine degli anni ‘70, torna a collaborare con l’etichetta leccese Dodicilune.
Miss Massive Snowflake – Your Favourite Band
Miss Massive Snowflake è un attacco di adrenalina che ti prende, ti svuota, ti riempie, ti rimescola come se fossi una trottola che un bambino immerge in un liquido che non conosce, come queste sonorità che invadono la nostra mente mentre ce le catapultiamo addosso come macigni.
Come Back To Zero – Pull The Plug
La prima cosa che mi ha colpito di questo bell’album d’esordio è stata la copertina. Non è che le copertine ispirino sempre nell’immediato sensazioni e riflessioni di genere, ma questa volta già dall’artwork ho iniziato a volare oltre confine e vi spiego il perché.
Khadavra – Hypnagogia
I Khadavra sono una band proveniente dalla Svezia, e precisamente da Goteborg. La loro è una storia che con il disco di esordio, A True Image Of The Infinite, li catapulta direttamente nell’underground, un disco che secondo la mia opinione personale, vale la pena di ascoltare anche per capire il percorso che i Khadavra stanno attualmente compiendo.
B(isciu) – Bowing Down To Her
Quando ho ricevuto la proposta di recensione di Bowing Down To Her di B(isciu) mi sono chiesto se fosse impazzito chi me lo aveva inviato o se il pazzo in realtà ero io. Nulla di tutto ciò comunque, e per fortuna, perché se è vero che i matti sono tutti fuori, qui, l’unico matto sono io che credevo di essere lontano anni luce da certo genere di produzioni.
Richard’s Orchestra – Nothing Nothing
Già dall’avvio di Nothing Nothing, ultima produzione realizzata dalla Richard’s Orchestra sembra di essere all’ascolto di uno dei brani del compianto Chris Cornell che ha, probabilmente, influenzato anche alcuni modi compositivi di questa giovane band che vanta, dalla sua, creatività e musicalità.
Old Bridge – Bless The Hell
Vorrei iniziare questa mia recensione con una imprecazione, ma non ce la faccio perché la musica che ho ascoltato finora mi ha riportato indietro quando, giovincello, amavo i Black Sabbath, i Grand Funk Railroad e, progressivamente, mi spingevo già verso Claudio Rocchi, la P.F.M. di Pagani e così via.
Tommaso Varisco – All The Seasons On The Day
Era da tempo che non mi capitava un disco così, un disco di un artista italiano cantato tutto in inglese, un disco tra l’altro d’esordio, un po’ come capitato all’altra cantautrice nostrana Elisa che si presentò con testi in inglese.
Outwave – The Storm
La musica, da qualsiasi parte provenga, o ti colpisce direttamente o come spesso capita con certi esordi, non ti fa effetto ed allora pensi di aver perso solo tempo ascoltando.
Manolis Aggelakis – The Stone We Had In Our Mouth
Quello che ho appena ascoltato per poter essere recensito sulle pagine di RockGarage è uno degli album più belli di questo “amaro” 2020 che speriamo vada via al più presto. I Labasheeda, provenienti da Amsterdam, dopo aver esordito nel lontano 2006 con Charity Box ed aver prodotto diversi lavori e diverse compilation negli anni,