Intervista a Bobby Hecksher dei Warlocks

warlocksI  The Warlocks sono guidati in maniera splendida da Bobby Hecksher (che  alla fine ci ha anche concesso un’intervista), voce e chitarra, ma anche una vera e propria figura di riferimento per l’ondata di neo psichedelia che sta invadendo sempre di più il mercato discografico americano. Con Black Angels e Wooden Shijp sono vere e proprie guide caleidoscopiche capaci di fare proseliti per altre band da San Francisco a Austin. Dopo i capolavori acidi  realizzati con  “Rise and Fall” del 2001, il singolo “Shake the Dope Out” inserito in “Phoenix” del 2002, e “Mirror Explodes” del 2009, a fine novembre dello scorso anno  i The Warlocks fanno uscire il loro sesto lavoro in studio “Skull Worship”. Magistrale e in pieno stile Hecksher il singolo “Dead Generation” che apre il disco al ritmo della chitarra morbosa dello stesso Hecksher. E via via per tutto il lavoro fino ad uscire da una sorta di inferno di cristallo per giungere in un mondo colorato, quasi a percepire un LSD (Libero Suono Distorto) capace di farti accapponare la pelle. Una delle doti migliori di questo gruppo californiano, formatosi a Los Angeles nel 2008, è il fatto di saper facilmente passare dall’acustico all’elettrico senza scosse, mantenendo uno stile puro capace di ricreare gli stessi scenari viscerali che li connota come una sorta di connubio tra la musica dei Cure e dei Velvet Underground (quando ho detto questo a Bobby durante l’intervista ha solo spalancato gli occhi).

Link all’intervista https://youtu.be/0rCfSZDwZWc (Intervista realizzata il 22.3.2014)

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