Alice Cooper – Muscle Of Love

muscle of loveMuscle Of Love in rapporto ai precedenti lavori di Alice Cooper, emana inaspettatamente una sorta di confusione sia da parte dello stesso Cooper che della band. Sin dalla copertina, lo stato confusionale riscontrabile nei solchi del disco, si fa notare in quanto – almeno a noi – appare inadeguata. Siamo nel 1973 ed è questo il periodo in cui il lavoro viene pubblicato per conto dell’ etichetta Warner Brothers Records.

Come se ciò non bastasse, nonostante l’enorme ricchezza accumulata grazie alle vendite precedenti, la band erano caduti in una trappola fatta di droga e dipendenza dall’alcool; ciò era accduto in modo particolare al chitarrista Buxton che a mala pena era riuscito a partecipare alle registrazioni di Muscle Of Love a causa delle sue pessime condizioni di salute – e non solo -.

A chiudere il cerchio poi gli altri componenti della band ritennero necessario prendersi un po’ di svago ma anche un po’ di tempo per realizzare loro progetti solisti mentre Cooper, da parte sua, pensava alle sue produzioni teatrali horror shock.

Questo comportamento provocò una sorta di rottura nella band che in poco tempo aveva rivoluzionato, e di molto, in senso musicale il rock portato – finalmente – a livello di spettacolo puro sui palchi di mezzo mondo, spettacolo al quale si sarebbero poi ispirati in futuro diverse band.

Nonostante però la situazione venutasi a creare, nonostante le divergenze di tipo creativo, nonostante il circondarsi di continui speed, Muscle Of Love è sempre un album incantevole, anzi fantastico soprattutto perché in questo lavoro non ci sono testi controversi come nei precedenti, non c’è materiale scioccante e questo fa da subito pensare che Alice & band stiano cambiando pelle come i serpenti, un cambiamento di stile ed immagine che molti all’epoca non capirono.

Certo il fatto che Muscle Of  Love non abbia venduto come i precedenti non vuol dire che sia un “cattivo” album anzi, il duro rock che spesso risulta piacevole è accompagnato anche da melodie “inaspettate” per una band come questa. Infatti, l’album è intriso di memorabili riff che portano spesso gli ascoltatori a concludere che questo è un lavoro divertente e rivoluzionario allo stesso tempo.

Ma la rivoluzione della quale qui si parla non è solo palpabile con l’ascolto; c’è in tutto il lavoro un buon gusto compositivo ed una buona vena creativa che non va certo attribuita all’uso di sostanze proibite. Probabilmente il fatto che questo album non sia stato prodotto dal solito Ezrin per colpa di divergenze creative ed operative ha dato a  Cooper & C. la possibilità di cambiare il suono diventato più grezzo, quasi da garage rock, insomma, una “quasi svolta”. Resta solo da capire se temporanea o no!

Con il brano di apertura Big Apple Dreamin’ , si capisce sin da subito il riferimento ad una delle più grandi aree urbane del mondo, quale è New York City, e sin da qui si capisce come il tutto potrebbe evolversi. Non è un caso che Never Been Sol Before sia un riferimento non certo sottile al mondo delle prostitute, una sorta di retrospettiva maniacale di quello che N.Y. rappresenta per molti artisti (vedi il compianto Lou Reed). La musica poi dà il senso a questa composizione piena di riff e ritmi non ancora perfezionati (sarà stata fatta apposta così?).

Impressiona poi Hard Hearted Alice per i soffici contenuti vocali e le atmosfere che portano poi ad una sorta di groviglioso funky completato a menadito da un bell’Hammond mentre è con Crazy Little Child che si piomba in un suono jazzato che pian piano si trasforma, grazie al piano e ad un bel banjo in un brano dal sapore cool.

Con Muscle Of  Love, che è un pezzo che colpisce, la band torna ai suoi migliori momenti. La musicalità è incredibile, i testi spassosi e …. sembra che la vecchia band sia ancora fuori dagli speed che li ha coinvolti prima e durante questa produzione.

Di sicuro il pezzo più interessante è Man With the Golden Gun che ha lo stesso titolo del film di James Bond uscito nello stesso periodo in cui venne pubblicato Muscle Of Love e non vogliamo pensare qui che tutto ciò sia stato un caso.

Non sarà un concept album e comunque non gli possiamo togliere la valenza storica che ha maturato con il tempo; Muscle Of Love è un album di hard rock ottimo per i ’70, probabilmente, come abbiamo già accennato, è un gradino al di sotto delle precedenti produzioni di Cooper & C., ma il suo insieme di brani slegati, indipendenti rendono il risultato forse meno evidente, mentre il lavoro è da premiare.

Sarà un’impressione, ma se un calo nella compattezza della band c’è stato, non è di certo mancata la voglia di essere sempre e solamente Alice Cooper & band. Lo conferma anche il decimo posto ottenuto nella classifica Billbord 200 del ’74.

Pochi ce l’hanno fatta, addirittura sono scomparsi. Qui, l’unica a scomparire è la band perché Alice Cooper è ancora lì ad inventare rock, e che rock.

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