Alice Cooper – Welcome To My Nightmare

welcomeRecensendo Muscle of love avevamo detto delle situazioni nelle quali la band di Cooper era caduta. Alcool e droga avevano fatto la loro parte e le tensioni non mancavano, anzi si acuivano a tal punto che il gruppo di lì a poco, dopo l’uscita dell’album passa alle vie di fatto …. sciogliendosi.

Nel 1974, forse per necessità di natura commerciale (e non solo), la Warner decide di pubblicare un Alice Cooper’s Greatest Hits  che  nel frattempo era passato ad un’altra etichetta, la Atlantic, e nel 1975 viene pubblicato il suo primo lavoro da solista Welcome To My Nightmare.

Anche questo nuovo lavoro di Cooper viene realizzato da Ezrin, che nel frattempo aveva arruolato diversi musicisti, tra i quali l’intera band che aveva fatto di supporto agli ex Velvet Underground di Lou Reed, chiedendo loro di dare una mano per questo ambizioso progetto di Cooper che nel 1975, vede finalmente la luce.Welcome To My Nightmare rappresenta ancora una volta l’ottimo lavoro fatto dal produttore Ezrin, che trasforma il disco  in un vero e proprio album concept, come lo era in qualche modo già stato School’s Out, senza però che i brani in esso contenuti seguano una certa logicità, come appunto nei concept. Il  33 giri che vede Alice esordire come solista, rispecchia appieno quanto rappresentato in copertina, un viaggio cioè attraverso una serie di situazioni da incubo nella mente di un assassino di bambini (temi sempre piaciuti a Cooper).La traccia che dà il tiolo all’album è dominata da un basso che supporta la voce di Cooper molto simile, meglio ancora dire “che si avvicina”, a quella dell’amico Jim Morrison, già defunto (8 Dicembre 1943 – 7 Luglio 1971), anche se durante l’esecuzione del brano si arriva ad un rock che sembra emulare il grande David Bowie (8 Gennaio 1947 – 10 Gennaio 2016).Anche in questo Welcome To My Nightmare i temi predominanti sono i soliti: la necrofilia, le violenze coniugali, le menti fuori controllo e così via. Ed anche i successivi non sono da meno come ad esempio Devil’s Food in cui partecipa anche Vincent Price che “recita” la parte del curatore nella storia narrata.In questo album il suono che caratterizza Cooper è cambiato un po’ e cioè è sicuramente dovuto alla presenza nella band dei chitarristica Dick Wagner e Steve Hunter che in passato avevano lavorato con Lou Reed nell’album del 1973, Berlin, guarda caso prodotto proprio da Ezrin. Il sound prodotto dalla presenza della doppia chitarra sin da qui diventa il caratteristico e fondamentale suono  di Cooper anche per gli anni a venire, musica questa riconducibile anche ad altre band come lo furono gli Humple Pie, la stessa band di Lou Reed del dopo Velvet Underground, e così via.L’album esplora nuove strade compositive, nuove esperienze partecipative e presenza “concettuale” grazie a personaggi del rock che accettano l’offerta di Ezrin di lavorare con Alice. Per un esordio da solista come questo si può dire che Cooper, nel circondarsi oltre che di ottimi musicisti anche di attori – come Vincent Price -, è finalmente, il Cooper che saprà essere nuovo anche sui palchi grazie ai suoi show sempre più massacranti (per lui & C.)  e dissacranti anche per il pubblico che lo segue.Questo album, che divenne un successo enorme, giunse molto tempo dopo la sua pubblicazione; per tutti coloro che amano il suono e le performance di Cooper, Welcome To My Nightmare resta il punto forse più alto nelle live performance del re dello shock rock. Se l’album del 1974 ebbe un ottimo successo, tale trionfo fu  replicato nel 2011 quando venne pubblicato il seguito intitolato Welcome 2 My Nightmare, anche questo ben accolto dal pubblico; ma non sarà mai possibile, nemmeno per lo stesso Alice, battere il risultato del disco targato 1974. L’album di cui trattiamo in questa recensione dimostra appieno la capacità e le ulteriori possibilità esistenti per un Alice Cooper solista che sarà elevato ben presto ad icona del rock internazionale aprendo le porte a nuove possibilità sia musicali che teatrali.Cooper dimostra che le sue produzioni hanno il solo obiettivo di raggiungere e farsi amare dai propri fan, ma avvalora anche  le dichiarazioni di molti – anche critici –  che come artista si lascia volentieri contaminare dalla musica prodotta in quel momento ed è quanto mai riduttivo dire che questo è un disco di semplice hard rock o altro. Infatti, nonostante la musica sia qui influenzata da più stili e generi, nonostante il disco non si assimili bene con un solo ascolto Welcome To My Nightmare è un’ulteriore positivo passo in avanti nella carriera di un artista che ha saputo trasformare molto il rock …. e di trasformarsi.

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