Lou Reed – New Sensation

Dopo Legendary Hearts scoppiarono le divergenze con il musicista che aveva tolto fuori da Lou Reed quelle sonorità di cui l’artista era capace con la propria chitarra. Infatti, proprio Quine, che capiva quanto Lou lo usasse e quanto fosse invidioso della sua abilità strumentale, iniziò in un certo modo ad odiare Reed e lo si capiva bene ogni volta che i due si trovavo a provare nuovi pezzi, momenti in cui Quine incitava Reed ad utilizzare un suono diverso. Questa situazione avrebbe influito sulla produzione del nuovo lavoro del rock’n’roll animal le cui registrazioni partirono a dicembre 1983 per terminare nel febbraio del 1984 e pubblicato in aprile con il nome di New Sensations, promosso da un singolo, I Love You con un side B che recava Vicious. New Sensations fu collocato in classifica dalla rivista Billboard al posto n. 56 ottenendo in tal modo il miglior risultato sin dai tempi di Coney Island Baby. Ma sebbene Lou Reed avesse ancora una volta scaricato Quine per la realizzazione di New Sensations l’amicizia che li legava permise allo stesso chitarrista di rientrare in formazione per il New Sensation World Tour del 1984 per il quale fu ricomposta la band a cinque già utilizzata nel 1979. Quello che colpisce immediatamente all’ascolto di New Sensations, è la leggerezza dei brani, una specie di mancanza di divertimento puro rispetto ai precedenti lavori, che Reed aveva fatto trapelare e che qui invece è assente del tutto. L’album appare fortemente eccentrico, è privo di quelle sonorità che avevano reso Reed l’animale del rock’n’roll che in molti hanno conosciuto, e tutte le canzoni, qui, all’apparenza appaiono mediocri. Con New Sensations, Reed sembra allontanarsi da Blue Mask, Legendary Hearts e The Bells che avevano fatto intravedere una maturità artistica non comune. La cosiddetta trilogia della maturità improvvisamente svaniva sotto i colpi di sensazioni nuove che continueranno per un po’ anche in seguito. Probabilmente, questo album di Lou Reed rispetto ai suoi predecessori, è un album trascurato un po’ da tutti, anche dalla critica che non lo ha né osannato né criticato, ma a riascoltarlo ci sono sempre e comunque nuove sfaccettature di quello che è stato il “personaggio” Lou Reed nel mondo del rock. Il suono appare ammiccante, gli arrangiamenti sono abbastanza curati e questo è segno evidente di quanto, l’interevento di Reed nella produzione fosse come al solito maniacale. Nel disco, Reed sembra comunque voler lasciare ai musicisti che lo accompagnano lo spazio necessario per raggiungere il risultato voluto, non forza nulla, non spinge su accordi prolungati ma per quanto gli è possibile cerca di rendere i brani ipnotici. Non mancano poi nell’album alcune sorprese come ad esempio l’inserimento di partiture pseudo-reggae che ritroviamo in High In The City, o momenti puramente rockeggianti che se sembrano voler illudere in realtà è un po’ deludono rispetto a tante altre buone cose che l’artista ha regalato al suo pubblico in passato. Su questo album New Sensations non c’è molto del Reed che conosciamo; gli amanti del genere che Reed ha coniato prima con i Velvet Undeground e poi ha migliorato in alcune produzioni da solista, sembra eclissarsi e lo deduciamo anche quando abbiamo rivisto il video promozionale del lavoro che lascia stupefatti per come l’idea è proposta al pubblico. Eppure, nonostante i pro e i contro di questo lavoro, nonostante critiche contro o pro in giro, New Sensations non è un disco da sottovalutare. Si, perché, se si vuol capire fino in fondo la personalità dirompente di Reed, il cantore delle sofferenze della strada, dell’oscurità metropolitana che, almeno qui sembrano perdersi del tutto in favore di un qualcosa di impalpabile, non si può prescindere anche da quelle produzioni che possono essere considerate minori. La grandezza di un artista sta anche in questo, saper dire, o almeno, voler dire qualcosa quando invece sarebbe il momento di fermarsi a riflettere un po’ di più su un periodo, gli anni ottanta, dove rock e pop finirono per contaminarsi a vicenda. Forse parlava di queste nuove sensazioni Lou Reed?

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