Lou Reed – Animal Serenade

Animal Serenade è l’album live di Lou Reed pubblicato a marzo del 2004 che venne prodotto dal suo bassista, Fernando Saunders per l’etichetta discografica Reprise Records su registrazioni effettuate al Wiltern Theatre di Los Angeles nel 2003. Dopo The Raven, nel quale l’artista interpretava le opere di Edgar Allan Poe, Lo Reed torna a cimentarsi insieme ai suoi musicisti in un sorprendente lavoro di ben due ore, Animal Serenade che è proprio la conferma della potenza di Fernando Saunders, Mike Rathke, Jane Scarpantoni ed il vocalist Antony che qui si fanno sentire sulla semplicità degli accordi louridiani per un disco che diventa intimista. Basti pensare a pezzi come All Tomorrow’s Parties o Dirty Blvd, ipnotici e duri allo stesso tempo, per riscoprire la sostanza di un rock unico e marchiato Lou Reed, l’animale del rock’n’roll riconosciuto da tutti. L’ascolto è davvero eccellente e sicuramente lo sarà stato anche lo spettacolo al quale partecipa un ristretto pubblico; si perché Reed ha sempre amato le intimità, poca gente in locali piccoli per una musica unica, per un sound a cinque stelle. Per far ciò Reed si avvale di un suono semplice con una strumentazione di sostegno quasi acustica a fronte della sua chitarra elettrica che diventa il vero centro di gravità di questo lavoro. E basta un solo brano per capire l’atmosfera di questo album, Revien Cherie dove a cantare è Sounders, sostenuto dal violoncello di Scarpantony e dalla splendida voce di Antony. Sofferti invece sono i passaggi di How Do You Think It Feels e di Heroin che suggella la fine di un concerto stratosferico per le atmosfere create. Per questo disco Reed ha selezionato il suo materiale da solista più maturo, probabilmente per raggiungere quello scopo di celebrare gli album realizzati in studio quali Set The Twilight Reeling, Ecstasy e The Raven che hanno segnato un ulteriore passaggio nella carriera dell’artista capace di cimentarsi, oltre che come autore, anche come strumentista in alcuni pezzi solistici che lasciano esterefatti. E così Animal Serenade diventa un ottimo documento su come una leggenda può mantenersi tale passando da tre a quattro accordi per raccontare sempre quello che si ha dentro, la potenza del delirio umano, l’ autorevolezza del rock’n’roll. Anche la voce qui ha la sua parte: infatti il cantato di Reed è inaspettatamente emotivo e lo si capisce in The Bed e in Set The Twilight Reeling, così come anche le liriche colpiscono al momento giusto quando è il turno di Small Town e Dirty Blvd. Comunque, al di là di scelte di stile che Lou Reed ha voluto qui volutamente marcare, Animal Serenade è un lavoro a parte rispetto ad altri dello stesso artista; anzi sembra proprio che l’ex Velvet Underground voglia richiamare i fasti del passato rivestendo di un nuovo rock pezzi che hanno fatto storia, un modo, forse, come un altro, per far vedere quelle scelte artistiche che sono il segno di una maturità durata oltre quarant’anni. Potremmo essere tutti d’accordo a dire che questo non è il suo migliore disco live, ma possiamo comunque affermare che dal punto di vista musicale è un disco importante. Non fa niente se non ha lasciato il segno come altri lavori; resta il fatto che Lou Reed è sempre Lou Reed, un genio del rock’n’roll anzi, l’animale geniale del rock’n’roll!

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