Fugazi – 3 Songs

3 Songs è un 7″/EP del gruppo post-hardcore statunitense Fugazi, pubblicato nel 1989 e contenente, appunto, solo tre tracce.
Ma come per tutti i lavori dei Fugazi anche quest’album resterà una pietra indelebile di quel post hard core di cui la band ne è stata una dei principali artefici. Solo tre brani che furono registrati nelle stesse sessioni di Repeater pubblicato l’anno seguente dalla Sub Pop, la famosa casa discografica di Seattle che produrrà band quali Mudhoney, Nirvana, Soundgarden, Sonic Youth, Green River e così via. Ma anche la Dischord non fu da meno considerato che l’EP uscì anche per quest’ultima ma pubblicata a gennaio 2000. Ad ascoltare l’EP si capisce subito che siamo ancora in quella prima fase cruda e dura, dal punto di vista sonoro, dei Fugazi un suono che si presenta duro ma essenziale. Le chitarre del primo brano, Song #1, già spaccano i timbri delle orecchie ed è goduria pura per chi queste ondate di watt le apprezza o le ama. Bassso, chitarra e batteria oltre alla duplicazione vocale ti vengono sparate in faccia come fossero pallottole, effetto di quel sound che la band americana pratica con l’innesto anche di sonorità old style. Poi, il basso di Joe Lally inizia a guidare la seconda traccia di questo EP, Joe#1, supportato dagli altri strumenti che trascinano con un ritmo cadenzato alla detonazione di Break-In che se non fosse che il materiale utilizzato per i cd è diverso da certa polvere, sarebbe esploso oltre al cd, lo stereo e tutta la casa. Si perché questo, come tanti altri cd di post hard-core non può essere ascoltato in cuffia, ma sparato a tutto volume (fatelo solo però quando in casa non c’è nessuno e le pareti sono abbastanza isonorizzate). Certo che un brano così può essere definito solo ……. esplosivo. Per tutto il lavoro fin qui fatto i Fugazi sono da sempre stati considerati eredi dei Clash perché hanno saputo davvero fondere  quelli che sono stati gli insegnamenti della grande band di Joe Strummer rappresentando probabilmente i concetti base proprio dei Clash con il tocco giusto di rilettura che i Fugazi hanno saputo incorporare. Insomma, anche in questo lavoro si può dire che i Fugazi non perdono un colpo, lo si vedrà in futuro perché siamo solo all’inizio di quelli che saranno ottimi lavori, peccato però che il tutto sia durato così poco. Destino dei grandi, anche nel rock.

 

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