Stone The Crows – Ode to John Law

Ci sono tante storie tristi nel rock, ci sono anche tante band che sembrano state dimenticate tra gli ascolti perduti di un giorno qualsiasi, eppure oggi che ho messo su questo disco mi ritornano in mente atmosfere uniche che ora puoi trovare solo in edicola (per fortuna noi non siamo quelli visto i vinili collezionati). Eppure ho sempre preferito andare in giro nei mercatini o nei negozi di dischi sperduti,  come mi è capitato di fare spesso a Londra, o nei mercatini delle pulci, si proprio lì perché spesso capita di trovare pezzi che non sanno nemmeno di avere …. Poi il blues rock di questo disco dove sembra che Maggie Bell abbia la voce della Joplin è tutto dire. Altro che hard, qui le atmosfere sono uniche come il sound che gli Stone The Crows hanno prodotto insieme ad altre band non da meno. Scozzesi senza kilt ci ricordano che anche la Scozia in fatto di rock ha detto la sua … alla faccia del separatismo dall’odiata Londra. Ode to John Law prende il nome e l’ispirazione dal coinvolgimento di alcuni poliziotti americani nell’uccisione di diversi studenti all’università avvenuta il 4 maggio del 1970 (guarda la coincidenza … siamo proprio a maggio) con un’apertura affidata a Sad Mary che si presenta con un bell’organo Hammond e la chitarra di Harvey soffice come una piuma che in sottofondo accompagna la bella voce di Maggie Bell profondamente soul. Miscuglio perfetto per un’apertura stupefacente che non trovi nelle produzioni attuali. Il bell’assolo di chitarra che segue poi ti dice già che sei in un paradiso sperduto dove un sound così te lo sogni davvero … ma io son desto ed il piede sul wha wha della chitarra sembra essere il mio. Con Love le armonie vocali sono ben congegnate e seguono il piano elettrico che anche qui, sostenuto alla lontana dalle svisate elettriche di Leslie Harvey danno sostanza ad un tempo incalzante, ripetitivo, che richiamano anche alcuni momenti progressive ma anche flash di quel rock alla lontana che coincide con il nome di Jon LordMad Dogs And Englishmen vede il ritmo aumentare considerevolmente con il solito ingresso chitarristico che sembra voler farci riassaporare tempi in cui un certo Joe Cocker esordì con quella sua voce da uomo di colore blues colorato di bianco. Anche Things Are Getting Better insieme al brano precedente rappresenta un pezzo eccellente per un’album troppo presto dimenticato ma che mantiene comunque al suo interno ballate di un certo spessore,  e proprio Things Are Getting Better ne è un’esempio. Ode To John Law, la title track, è un pezzo di blues rock molto tetro che narra di come uno degli studenti presenti in quel 4 maggio del ’70 alla Kent State University in Ohio, si aspettava che la polizia si comportasse in occasione delle pacifiche contestazioni contro l’invasione statunitense della Cambogia voluta dall’allora presidente Nixon; ed anche qui tutto è un impegno politico in musica come accadeva spesso in quegli anni. Ode To John Law è un disco dove si intuisce nell’immediato come il sound degli Stone The Crows sia migliorato rispetto al precedente album del 1969 che prendeva il titolo direttamente dal loro nome. Anche se il materiale di questo disco fu realizzato nel giro di pochi mesi si intuisce quanto la band sia migliorata e maturata in modo consistente e potremmo dire veloce. Le canzoni sono più essenziali di quelle apparse nell’album del debutto discografico, sono limpide ma allo stesso tempo sanno offrire momenti di durezza e di dolcezza musicale grazie anche alla stupenda voce di Maggie Bell che, come abbiamo detto prima, sembra la Joplin. Peccato però per la loro breve durata che ha comunque prodotto quattro album, una breve presenza nel panorama rock dovuta a quanto capitato il 3 maggio del 1972 a Les Harvey, uno dei membri fondamentali per il sound complessivo degli Stone The Crows; infatti Harvey si fulminò sul palcoscenico a Swansea, nel Regno Unito, purtroppo morendo. Dopo la morte di Harvey, gli Stone The Crows produssero altri due album, Teenage Licks pubblicato nel 1971 e Ontinuous Performace nel 1972, poi decisero di sciogliersi per l’insopportabile peso di quanto era accaduto ad Harvey. Peccato che le belle storie del rock finiscano spesso in modo tragico! Gli Stone The Crows hanno dimostrato nel lasso di un breve periodo di essere una delle band più talentuose in circolazione tra il 1970 ed il 1972 grazie a quella innata capacità di inglobare nella loro musica le migliori influenze del blues rock e del rock americano. Fatevi una bella ricerca su youtube ed ascoltate un po’ questo grande gruppo e non meravigliatevi se il sound vi fa battere i piedi. Per il disco…andata a cercare nei mercatini!

 

 

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