Yes – Close To The Edge

Close To The Edge, quinto album degli Yes, propone un bel prog sinfonico, a volte anche aspro, con passaggi che vanno da una dolcezza spasmodica a tempi duri e complessi. In particolare le metriche musicali proposte da Wakeman e da Howe le possiamo considerare vere e proprie perle della genialità compositiva di questi due grandi artisti. Ed è proprio questo l’album che consacra la band tra l’olimpo dei più popolari gruppi progressive di ogni tempo. Close To The Edge è semplicemente uno di quei prodotti che si può definire unico nell’intero panorama prog internazionale e questo grazie alla capacità degli Yes di rendere semplici anche tutte quelle composizioni complesse che esistono all’interno di questo disco. Close To The Edge incarna perfettamente quanto la stessa band era già stata capace di fare con i precedenti lavori che corrispondono ad altrettante perle quali The Yes Album e Fragile, anche se in quest’ultima produzione del ‘72 ciò che si ascolta è una composizione dalle fattezze di puro classic rock. Ma è anche certo che la presenza di Anderson, Squire, Wakeman, Bruford ed Howe non poteva essere da meno considerata la levatura di questi musicisti che prima di essere tali, sono dei veri e propri virtuosi degli strumenti, maestri assoluti che hanno dalla loro una padronanza unica che va oltre ogni limite immaginabile.

I pezzi contenuti in Close To The Edge sono soltanto tre, suddivisi in altrettante sottotracce, brani che assicurano musica elaborata e leggera allo stesso tempo con ritmi che cambiano e dimostrano appieno le capacità dei cinque che sciorinano anche una tecnica perfetta ed invidiabile. La traccia di apertura, che dà il titolo all’album, è un esempio di quanto abbiamo detto poc’anzi ed i suoi ben diciotto minuti di estensione fanno risaltare tutta quella struttura strumentale di cui la band fa pieno uso anzi, sembra proprio di trovarsi all’ascolto di una vera e propria sinfonia di prog rock che include complicate sezioni musicali ma anche interludi d’atmosfera. A tutto ciò contribuiscono in modo particolare le atmosfere che Rick Wakeman è capace di instillare, segno inequivocabile questo di quanto la sua sia una tecnica molto ben sviluppata che lo ha portato ad essere, tutt’oggi, uno dei più grandi tastieristi che il rock abbia avuto. Il secondo brano And You And I, anch’egli composto di ulteriori quattro sottopassaggi musicali, vola invece verso l’estremità opposta, verso quella magia che è purezza, senza tempo. La chitarra acustica assume qui la chiave di apertura del pezzo ma è elevata al rango di strumento ancestrale grazie al corposo lavoro dei sintetizzatori di Wakeman che sorreggono la voce delicata e bellissima di un Anderson che dà tanta spiritualità al brano.

Siberian Khatru è di certo uno dei più energici lavori di prog rock mai composti perché, partendo da accordi rockeggianti e svisati di chitarra si fanno infiltrare da passaggi di mellotron stucchevoli. Howe qui dimostra tutte le sue capacità nel mettere insieme suoni di diversa concezione stilistica, mentre Brudford riempie come non mai il ritmo che mancherebbe se non fosse stato lui uno tra i componenti fondamentali di questa grande band. Close To The Edge è semplicemente uno degli album più importanti del progressive per la sua brillantezza capace di far emergere definitivamente una band come quella degli Yes che, dopo un lungo periodo di scoperta ed amalgama tra i musicisti, esplodono definitivamente a conferma della continuità e dell’affinità che questo lavoro ha con le precedenti produzioni.

Close To The Edge è un vero e proprio tour de force sostenuto da una ragnatela musicale unica; poche sono state finora le band capaci di emulare questo lavoro degli Yes, probabilmente le si possono contare sulle dita di una sola mano. Uno su tutti il remix di un certo Steve Wilson che nel 2013 remixando Close To The Edge è stato in grado di dimostrare quanto la produzione gli stia a cuore. Qui la strumentazione si sente più vivace ed equilibrata anche se un remix è una nuova interpretazione ed il maestro non è mancato anche con questo importante appuntamento. Ma se c’è una celebrazione che tutti dobbiamo ricordare è che Close To The Edge è un album come pochi, unico probabilmente.

 

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