Gentle Giant – Three Friends

Three Friends quale terzo album prodotto dai Gentle Giant è un concept ben confezionato, ma è anche la prima produzione della band uscita sul mercato statunitense tant’è che all’epoca si classificò alla 197° posizione nella classifica Billboard 200. Ma non finisce qui perché la produzione della quale ci stiamo occupando, è la prima con il nuovo batterista Malcom Mortimore. Ma veniamo a parlare dell’argomento che quest’album tratta: infatti la storia raccontata in questo concept parla di tre amici (Three Friends) d’infanzia le cui vite si svolgono in luoghi diversi; nonostante ciò i tre non sono per nulla soddisfatti delle proprie vite ed alla fine si ritrovano per raggiungere i loro obiettivi più facilmente. Three Friends è anche il primo album dei Gentle Giant completamente autoprodotto anche se il primo Gentle Giant del 1970 e Acquaring The Taste del 1971 furono prodotti da un certo David Bowie e dal produttore dei T.Rex, Tony Visconti. L’apertura dell’album, affidata a Prologue, fa già presagire a quale storia sonora ed a quale racconto stiamo per andare incontro; il pezzo infatti, con uno strumentale straordinario, rivela come sono fatti gli amici. Riff emotivi e virtuosismi sono in perfetta simbiosi e la bellissima melodia vocale entra nelle parti musicali quasi giocando; infatti le quattro voci della band si divertono utilizzando melodie diametralmente opposte l’una con l’altra dando così vita ad un gioco musicale unico. Gli strumenti poi fanno tutto il resto; infatti synth, basso, chitarra e batteria giocano con una metrica che difficilmente ho riscontrato in altri lavori di band progressive. Schooldays racconta dei divertenti giorni di scuola vissuti dai tre amici grazie ad un jazz di altissima fattura, ma la cosa interessante qui è il suono del vibrafono di Kerry Minnear che è davvero insolito; ma è la compattezza della band che risalta in modo particolare anche quando la melodia cambia e diventa nostalgica. Il pezzo è davvero difficile a raccontarsi per cui vi rimandiamo ad un attento ascolto per capirne tutte le proprietà musicali insite. Working All Day racconta la storia del primo dei tre amici con un meraviglioso avvio che anticipa la grande musicalità che ne segue. Il brano è arricchito dai fiati che danno una bella enfasi al pezzo tutti sostenuti da una prestazione al basso di Schulman davvero esemplare. Con Peel The Paint la musica prende il sopravvento ed anche la voce non è da meno, ma è il grande assolo di chitarra a rendere questo brano unico nel suo genere. Mister Class and Quality? racconta la storia del terzo degli amici, un uomo d’affari nato solo per imporre la sua forte personalità che tenta di sovrastare anche gli altri due amici. Qui il violino è ben bilanciato con l’apertura in jazz del brano che è molto complesso, ma dalla parte centrale del pezzo in poi la melodia diventa bizzarra grazie anche ad alcuni passaggi di tipo circense. Sarà che questo pezzo risulta essere davvero difficile, ma è di certo uno dei brani che restano impressi nella nostra mente oltre che nei timpani. L’ultimo pezzo, Three Friends, da cui prende il titolo l’album, è ancora una volta infarcito di assoli e racconta del ritrovarsi dei tre amici. C’è da ricordare che per la realizzazione di Three Friends la band era composta da tutti e tre i fratelli Shulman ai quali, aggiungendo gli altri tre elementi, si completavano in un sestetto capace di produrre un suono davvero complesso al quale si aggiungevano voci madrigaliste; ma nelle sonorità quello che va notato sono le strutture di accordi usate perché alquanto insolite. Un risultato questo che porta ad un disco difficile, insuperato ancora oggi e quasi un punto di svolta rispetto al primo album Octopus che aveva già lasciato il segno. I Gentle Giant saranno destinati a scrivere un’importante pagina del progressive perché hanno ampiamente dimostrato come è possibile trarre sempre nuove sonorità facendo si che la musica rock prog di quel periodo non sia, in un certo senso, etichettabile.

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