T. Rex – Tanks

Siamo nel 1973 quando i T. Rex iniziano a dimostrare una sorta di decadimento nelle composizioni e nelle idee nonostante il fatto che Bolan stesse lavorando per ampliare il suono della band che sembrava ormai essere abbastanza circoscritto. L’uscita di Tanx in quel periodo sembra però che sia poi diventato una sorta di spunto anche per le produzioni di altri artisti che in Bolan avevano un punto di riferimento costante. Ciò accadeva in particolar modo ad un certo Bowie che ben due anni dopo usciva con il suo Young American e con questo non vogliamo assolutamente dire che Bowie, per quella produzione, si fosse avvalso delle idee dei T.Rex di Tanx, ma una certa comunanza nei suoni si sente eccome. Nonostante il decadimento a cui facevamo cenno prima però anche qui vi sono dei brani che hanno dato il loro contributo allo sviluppo di un rock che in molti, lustrini a parte, si appresteranno poi a prendere come esempio. E’ il caso ad esempio di Rapids o The Street And Babe Shadow che contengono il tipico suono rexiano o Shok Rock che, guarda un po’, critica la scena glam degli inizi anni settanta. Ma ci sono anche ballate come Broken Hearted Blues che risultano davvero considerevoli per lo sviluppo futuro della musica anglosassone tutta.

Tuttavia, la necessità per Bolan di diversificare il suono dei T. Rex è segno di un coraggio non indifferente che appartiene solo a grandi artisti quale è stato Bolan. A ciò dobbiamo aggiungere il coraggio di realizzare un lavoro che non si affidasse solo ai riff di chitarra anzi, Tanx si presenta con tante di quelle buone idee, anche se condensate nella limitata durata dei brani, che comunque funzionano e danno significato a tutta la produzione che resta, anche se minore in rapporto ad altri capolavori della band, un passaggio fondamentale del sound tyrannosaurus. Sta di fatto che Tanx si dimostra un album difficile per la situazione che coinvolgeva Bolan in quel periodo; infatti con gli altri elementi della band vi erano modi diversi di approcciarsi al sound ed in più allo stesso Marc non mancavano tutti i problemi connessi con gli stupefacenti oltre che con il calo di popolarità che, in quel periodo, i T.Rex stavano sperimentando sulla propria pelle. Nel complesso dell’ascolto, questo album appare fatto con frettolosità anche se non è poi brutto come in molti pensano e a sostenere questa tesi potrebbero bastare pezzi come Country Honey o Mister Mister che portano chi li ascolta in terre ancora tutte da esplorare grazie ad una voce che Bolan usa quasi come uno strumento a cui si aggiungono una bella ritmica e la solita verve trexiana.

Un gioco delle parti insomma che non disdegna ma che diverte, come sempre, nonostante sia l’album più pesante dell’intera produzione dei tyrannosaurus perché lavora molto pesantemente su una specie di distorsione generale del sound tipico di questa band e, forse, proprio per questo si pone ben dietro le due precedenti incisioni che hanno comunque segnato un’epoca, Electric Warrior e The Slider. E in Tanx c’è molto di quell’umore che conteneva Electric Warrior destinato ad essere “il capolavoro” mentre qui ci troviamo di fronte ad un’offerta che Bolan ed i suoi fanno al proprio pubblico dando proprio quello che il pubblico vuole. Qui c’è molto di quel pure rockche i fan chiedevano alla band, ma c’è anche la presenza di un pop non elaborato che viaggia su misure che sembrano prese da altre blasonate band come il White Album dei Beatles o Hunky Dory del Duca Bianco. Nonostante quanto finora analizzato ci sembra che comunque Tanx sia un disco forse un po’ troppo sottovalutato soprattutto se riferito al periodo fulgido che gli anni settanta hanno rappresentato nell’evoluzione della musica rock. Ed è probabilmente questa sottovalutazione che portò i T.Rex ad un forte calo nelle vendite perché in molti ormai consideravano la loro musica ripetitiva, senza contare poi che Tony Visconti che per anni si era occupato degli arrangiamenti aveva preso la decisione di abbandonare una nave oramai quasi in balìa delle onde.

E’ nostro parere comunque che con l’andare del tempo anche Tanx, come altri lavori dei T.Rex, abbia alla fine dimostrato che quella dei T.Rex non è stata solo un’evoluzione artistica ma innovazione di suono troppo spesso sottovalutata in quel periodo, ma che ha dato i suoi frutti negli anni a venire quando anche un certo Bolan se ne andò via per sempre. C’est la vie!

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