A Ovest Di Tahiti – Luci Della Città

Quando mi è giunto il cd mi è sembrato di conoscere già questa band pugliese della quale c’è, sinceramente, da andare orgogliosi. Inoltre gli A Ovest Di Tahiti mi ricordano in particolare bei momenti che ho condiviso insieme a Niccolò Fabi quando, nell’orami lontano ottobre 2004, fu mio gradito ospite insieme a Giancarlo Susanna, che ricordo con affetto, e Alberto Campo, tutti giunti in Salento per un tributo a Jeff  Buckley in occasione dei dieci anni dalla pubblicazione di Grace probabilmente una delle più belle gemme musicali di tutti i tempi. Insieme a lui anche Elvis Carpinelli, Bludinvidia, Creme e Tobia Lamare. Ma, al di là dei ricordi c’è che questo Luci Della Città è un album di squisita fattezza (come pochi in giro nel panorama italiano) con otto brani che abbracciano un songwriting raffinato ed arrangiamenti che si rifanno a grandi artisti internazionali come Nick Drake. Sin dall’avvio del disco si percepisce subito la forte personalità di questa band e sono proprio loro ad introdurre questo concept dichiarando: “Le luci della città sono tutte quelle piccole cose che succedono sotto i nostri occhi, il terrore della morte, le gioie di una nuova vita, la dolcezza e la malinconia per un accadimento importante o banale che sia. Le luci della città sono tutto ciò che ci permette di riprendere a guardare la strada spesso buia sulla quale stiamo camminando”. Il pop malinconico che il disco emana coinvolge da subito chi ascolta con sonorità morbide e chitarre, sia acustiche che elettriche, dal suono pulito anche se con riflessi di pop music d’altri tempi. Qui tutto è essenziale, i suoni non escono mai dagli argini del pentagramma perché essenziali e misurati, e le atmosfere che ne disegnano sono di una semplicità unica. Già dalla copertina la visione che ci viene proposta è proprio quella delle atmosfere sonore della band pugliese che ha scelto di muoversi in un Indie Pop infarcito di tutto quel cantautorato italiano che probabilmente li ha ispirati (Dalla, Fossati, Fabi), ma che ha anche saputo guardare  ….. al di là del mare …. I passaggi qui sono tutti un divenire sorprendente di delicatezza e sinuosità, e lo si nota già con Autostrada che è un vero e proprio quadretto di atmosfere notturne sulle quali fantasticare; con Indifferente inizia già quella esplosione di emozioni che porteranno poi al bellissimo Taking Over The Reason che, anche se cantato in inglese, si adatta benissimo al resto di tutto il disco che per essere un’esordio, è davvero un capolavoro. Non ditemi che sono di parte perché pugliese, ma vi invito all’ascolto di questo Luci Della Città, che non è solo un disco da ascoltare ma un condensato di musica per lasciarsi trasportare oltre i confini. Altre tracce da ascoltare non ve ne sono perché qui è tutto il disco che va assaporato lentamente assorbendone, per quanto possibile, tuti gli umori di una band che in futuro avrà tanto da dire.

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