Aerostation – 2018 – Aerostation

Cosa accade quando gente come Gigi Cavalli ed Alex Carpani si uniscono per dare vita ad uno dei dischi rock che colpiscono per il gusto di sonorità indimenticate come quelle che hanno caratterizzato un’epoca (o forse più di un’epoca)? La risposta è tutta nel dna di questi musicisti che hanno alle spalle esperienze maturate con Ligabue, Clan Destino, C.S.I., Massimo Zamboni, David Jackson, David Cross, Aldo Tagliapietra, Bernardo Lanzetti e che insieme hanno dato vita a questo progetto davvero unico …. ma anche non consueto. Probabilmente, il progetto non comune è legato da analogie artistiche tra i membri di questa band emiliana che ha deciso di donarsi ad un sound dove il principale strumento, la chitarra, è messa fuori gioco da una mescolanza di passaggi generati elettronicamente, che sanno fare a meno di chitarre sparate e rocckettare sostituite dalle keyboards sparate alla massima potenza. E così accade che in tutto i brani contenuti in Aerostation sono il risultato di esperienze maturate in anni ed anni di studi e conoscenza a fondo della strumentistica a disposizione. Certo per un disco così la scelta è stata quanto mai coraggiosa e bisogna dare merito a questa band per l’ottimo risultato raggiunto, un risultato che è quello di un disco diverso, insolito e che intende districarsi su nuovi percorsi. Infatti quello che emerge in questo disco è l’uso del digitale che sostituisce appieno strumenti classici, non certo desueti, ma dei quali, come dimostrano gli Aerostation, se ne può fare a meno. Quello che colpisce in particolare di questo lavoro sono i suoni davvero potenti e quelle atmosfere che richiamano alla mente il buon vecchio rock di una volta, ma che si muove e si trova a proprio agio tra alternative, new progressive ed elettronica. Ed è così che tutto quello che viene prodotto ed inserito in questo loro esordio discografico ha il ruolo di trascinare chi ascolta in un mondo che rimanda per certi versi al passato, ma che in realtà è poi il presente più immediato fatto dalla costante presenza dell’elettronica sempre più in evoluzione. Aerostation è un album da ascoltarsi tutto d’un fiato perché ha suoni trascinanti modellati dal basso di Jacopo Rossi che sa dare, restando defilato, le linee armoniche necessarie a sviluppare generi che vanno dal new progressive d’alto rango al crossover, dall’hard rock alla musica elettronica. Ho ascoltato questo cd in auto e devo dirvi che per diversi momenti era come se fossi davvero su un’astronave alla ricerca di nuovi mondi che mi si sono dischiusi senza alcuna distrazione alla guida, mondi che immaginavo come mète da raggiungere con immediatezza ma che i ritmi e gli inusuali cambi di tempo mi richiamavano alla realtà. Aerostation è quel disco che non ti aspetti, quella produzione che sa tanto di esperienza e non poteva essere diversamente visti i passati di Cavalli e Carpani. Fatevi un bel regalo per queste feste se amate il rock di alta classe, correte a prendere Aerostation, non ve ne pentirete!

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