HATS OFF GENTLEMEN IT’S ADEQUATE – ARK (2019)

Quando ti imbatti in certe band che sui nostri contatti inviano materiale che le riguardano, a volte puoi pensare tranquillamente ad uno scherzo per la qualità dei prodotti giunti ma qui, in questo caso, siamo di fronte a qualcosa di imperioso che ci ha letteralmente lasciati stupefatti. Con l’inconsueto nome di Hats Off Gentlemen It’s Aseguate, il duo londinese di cui trattiamo qui si è presentato a noi con un link d’ascolto al loro EP di sole tre tracce, intitolato semplicemente Ark. Gli Hats Off Gentlemen It’s Aseguate nascono dalla collaborazione di due polistrumentisti che suonano insieme da quando, all’età di undici anni, si sono incontrati a scuola e comprende Malcom Galloway come cantante e polistrumentista e Mark Gatland alle tastiere, basso e seconda voce. I due musicisti, che hanno già realizzato altri quattro album, giungono a questo ulteriore lavoro che è il risultato e la assoluta completezza della loro versatilità musicale, un prodotto musicalmente limpido che viaggia tra prog e neoprog ed quel sottile classicismo che contraddistingue il duo. Con un pezzo d’apertura che rispecchia pienamente quanto gli Hats Off Gentlemen It’s Aseguate ci propongono e quanto la loro sia una musica “oltre”, il brano da cui prende il titolo l’EP, Ark, è ispirato alla storia della portaerei inglese che nella seconda guerra mondiale ebbe un ruolo fondamentale nell’affondamento della più potente corazzata tedesca, la Bismark, una musica che rispecchia ampiamente quanto in esso viene raccontato e che ha ben poco da dire a parole perché la partitura qui è davvero ogni cosa Qui le atmosfere sono intrise di passaggi da un genere progressive stile classico ad una compattezza di sound che dimostra le capacità non solo compositive di questi bravi musicisti. Partendo da un’introduzione semplice e lineare di pianoforte, il brano si dipana poi in una sequenza tipicamente prog dove la melodia, che è alla base di tutto quanto, regola questo lavoro. L’inserimento del sintetizzatore poi regola ancora di più i passaggi di note che contribuiscono a creare un’atmosfera unica dove il racconto musicale emerge grazie anche al bell’intermezzo di chitarra elettrica che non trascende mai nel solismo assoluto. Con Chasing Neon invece, le atmosfere ci rimandano inizialmente a suoni psichedelici alla Pink Floyd che pian piano si amalgano di un’elettronica che cresce in maniera ritmica fino a diventare un vero e proprio agglomerato di suoni quasi da elettro dance. L’ultimo pezzo di questo stupefacente ARK, She Moved Through The Fair, è un tradizionale brano irlandese di musica folk  intriso da influenze alla Marillion ma del tutto personalizzate da questi bravi musicisti. Ark è un disco che offre a chi lo ascolta prog classico, atmosfere leggere e multiple allo stesso tempo ma anche e soprattutto tanta qualità oggi sempre più che rara. Non perdetevelo.

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