Le Orme – Smogmagica

Con Smogmagica, ottava produzione in studio delle Orme, la band chiama nella formazione a trio il chitarrista veneto Tolo Marton che aveva un proprio gruppo, i Bestia, che proponevano pezzi dei Grand Funk Railroad, Taste ed altri. Ed il suo stile chitarristico influenza particolarmente questo nuovo album delle Orme dominando fino all’inverosimile quel sound che finora abbiamo conosciuto con questa band veneta. Infatti, si potrebbe dire a giusta ragione che Smogmagica è l’album più rock delle Orme che avevamo lasciato con le sfumature classicheggianti presenti in Contrappunti. I pezzi di Smogmacica costruiscono un percorso che diventa vero e proprio stile progressive, dove spicca in particolare uno dei più grandi successi della band, Amico Di Ieri ancora oggi uno dei pezzi più ascoltati di questo gruppo. Eppure, dopo un lavoro complesso come quello del precedente album le Orme decidono di spingersi verso un rock classico che diventa anche il padrone assoluto di questo album che si compone di nove tracce dagli stili diversi anche se, dobbiamo proprio dirlo, alcune sono brevi ed avrebbero potuto non essere inserite nel disco … ma si sa che il mercato chiede, ed anche Le Orme rispondono. Smogmacica è un album irregolare con momenti semplici ed alcuni più o meno buoni; si va da Los Angeles incredibilmente bello con una voce e la presenza delle solite tastiere davvero alle Orme, ai momenti più progressive di Amico Di Ieri o come quelli di Laserium Floyd o Immensa Distesa che contengono comunque passaggi dove le keyboards brillano come sempre nella musica della band. In questo disco, la presenza di un chitarrista aggiuntivo, proveniente dalla scuola blues-rock dà spazio ad una miscellanea di suoni più moderni rispetto a quelli tradizionali che il gruppo ci ha fatto conoscore e, ciò, non è un male perché qui siamo di fronte ad un disco che esce fuori dai canoni abituali. Se prendiamo ad esempio Laserium Floyd, forse il pezzo che a noi piace di più tra tutti quelli presenti in Smogmacica, si dischiudono le porte di una psychedelia nostrana che poco ha da invidiare a quella inglese o d’oltreoceano e che non tende mai a strafare o ad imitare. Smogmacica ha un suono diverso, quasi ovattato che gioca le sue carte principali tra rock, blues rock e quel rock progressivo che tanto piaceva in quel periodo e che, fortunamente, piace ancora oggi, ma che qui troviamo in una forma italianissima che riporta agli albori di una musica in pieno sviluppo. Di certo c’è che in Smogmacica non troviamo Le Orme come le abbiamo conosciute fino a Contrappunti, e forse è stato proprio questa sorta di trasformismo a far si che di loro si sia sempre parlato, bene o male. Poi sappiamo tutti quanto i critici giochino con ciò che ascoltano e per cui sono chiamati a dire la propria. Intanto godetevi questo lavoro del 1975 che anche se presenterebbe pro e contro, alla fine resta un passaggio obbligato per la conoscenza di questa grande band che ha scritto pagine di rock italiano alle quali non è possibile rinunciare. Ad maiora semper!

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