Motorpsycho – The All Is One

La band norvegese si ripresenta sulla scena con un nuovo ed interessante lavoro che completa la trilogia iniziata con The Tower.

Lo scorso anno abbiamo parlato di Crucible penultima produzione dei Motorpsycho che adesso, anzi, alla fine del mese scorso, si sono ripresentati sulla scena con un nuovo ed interessante lavoro che completa la trilogia iniziata con The Tower. Accade così che The All Is One diventa quasi un riassunto dei due precedenti lavori anche se, ascoltandolo attentamente sembra di trovarsi di fronte a della musica che condensa in sé gli stili che sono stati dei Genesis, dei Magma, non sottovalutando passaggi alla Pink Floyd. Ma, se con i testi The All Is One affronta i temi odierni come la moralità, la politica, l’ambiente e le questioni sociali, il rock che la band esprime qui è una fusione di diversi generi che durante l’ascolto ti lasciano ad orecchie aperte. Va da sè che l’ispirazione dei Motorpsycho è tale da farci assaporare passaggi townshendiani, del primo Townshend di ispirazione marcatamente rock. E se il brano di apertura, da cui il titolo dell’album, è il rock che ci si poteva aspettarecon The Same Old Rock  ci si muove su ritmi meno frenetici e comunque sempre caratterizzanti le sonorità della band che, dopo The All Is One, sembra definitivamente approdare in nuovi lidi dove le chitarre acustiche unite ai drums rithm spianano la strada ad un pezzo che è quasi liberatorio, anche per quello che la band norvegese, speriamo, svilupperà in futuro. Anche The Magpie condivide la struttura dei precedenti lavori, quasi a non volersi districare troppo in un segno di continuità trilologico L’ascolto di Delusion è uno stacco dalla realtà sonora propostaci finora, un pezzo che è di introduzione alla successiva suite, quella N.O.X. suddivisa in cinque parti e che rendono The All Is One un vero e proprio concept. Poi l’arrivo di A Little Light con i suoi 2.18 minuti è un intermezzo folkeggiante riflessivo per l’ingresso della bella e progrockeggiante Dreams Of Fancy con tanto di prog cucito su misura di questa band che non smette mai di stupire e che lavora davvero tanto. E se la successiva The Dowser si presenta come una ballata piacevole perché gioca tra acustico ed elettrico con la band che affida a chitarra e voci il suo breve svolgimento, The All Is One si chiude con il grande rock di Like Chrome a dimostrazione che i Motorpsycho avranno ancora molto da proporci dalla lontana Norvegia dove il rock non è freddo ma ha il suono giusto.

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