Wild Mood Swings giunge a noi dopo ben tre dischi live prodotti dalla band di Robert Smith usciti tutti nel 1993: Show, Sideshow e Paris ed arriva accolto da un assoluto silenzio sia da parte del pubblico che della stampa specializzata.
Ovunque
Ci giunge in redazione questo bel prodotto del power duo Ovunque, eugubini di provenienza e capaci di amalgamare suoni d’altri tempi quasi fossero una band con più componenti. Uccellani è davvero un portento alla chitarra, mentre Baldinelli fa da contrappeso a quel sound infuocato di chi ha al posto del sangue musica ad alto potenziale esplosivo.
The Cure – Mixed Up
Sono in molti a dire che di questa produzione i The Cure, e lo stesso Robert Smith che ne ha curato il remixaggio, avrebbero potuto farne a meno, ma qui è solo tutta una questione di opinioni. Potrei anch’io unirmi al coro di voci che circolò a proposito di Mixed Up, ma resto comunque dell’avviso che per qualsiasi produzione, di qualsivoglia band si tratti, per capirne l’evoluzione o l’involuzione, bisogna andare ad ascoltarselo.
Keyton Bunton – All Planes Must Land
Dopo aver analizzato l’uscita del 2019 di Kenyon Bunton, This Guy’s Disguised This Sky, facciamo un breve passo indietro e stavolta ci occupiamo di All Planes Must Land pubblicato il 14 giugno dello scorso anno.
The Cure – Kiss Me, Kiss Me, Kiss Me
Dopo l’uscita di The Head On The Door, nel 1986 i Cure producono una raccolta antologica Standing On A Beach/Staring At The Sea che raccoglie le facciate A dei primi tredici 45 giri realizzati dalla band di Robert Smith.
The Cure – The Head On The Door
Dopo il deludente The Top, i The Cure di Robert Smith non eludono le aspettative dei propri fan perché sfornano un nuovo lavoro, The Head On The Door, in cui sono finalmente al top di quella fusione tra pop e dark che da tempo avevano inseguito con le precedenti produzioni ed in particolare con gli ultimi due lavori in ordine d’uscita.
The Cure – Three Imaginary Boys
Tra post-punk e new wave il ritorno dei The Cure è uno tra quelli più attesi del 2019. Ed è proprio in attesa di Robert Smith & C. che ci prendiamo la libertà di ripercorrere la loro carriera attraverso i dischi che recensiremo qui cercando, per quanto possibile, di condurre i nostri lettori in quel viaggio che, più di una volta, attraverso l’ascolto (ed un lontanissimo 30 novembre 1987 al Palasport di Firenze che ci riporta davvero al glorioso passato) abbiamo fatto con vero entusiasmo.
AABU – Abbiamo Ancora Bisogno Di Urlare
Gli AABU sono un gran bel gruppo rock fedele, come dicevano i C.C.P.P. alla linea, tant’è che con il solo crowdfunding sono riusciti a produrre il loro secondo lavoro Abbiamo ancora bisogno di urlare, un album forte, il cui maggior pregio è stata la registrazione in presa diretta che qui si sente tutta.
Aerostation – 2018 – Aerostation
Cosa accade quando gente come Gigi Cavalli ed Alex Carpani si uniscono per dare vita ad uno dei dischi rock che colpiscono per il gusto di sonorità indimenticate come quelle che hanno caratterizzato un’epoca (o forse più di un’epoca)? La risposta è tutta nel dna di questi musicisti che hanno alle spalle esperienze maturate con Ligabue, Clan Destino, C.S.I., Massimo Zamboni, David Jackson, David Cross, Aldo Tagliapietra, Bernardo Lanzetti e che insieme
Quadrosonar – Fuga Sul Pianeta Rosso
Esordio discografico convincente quello dei Quadrosonar che con Fuga Sul Pianeta Rosso fanno assumere al viaggio quella centralità attorno alla quale si strutturano tutta una serie di racconti che si trasformano in musica.